Storia della 2cv Il Salone dell’automobile di Parigi 1948Si apriva a
Parigi Il 7 ottobre 1948 il
35° Salone dell’automobile.
Questo giorno,
Pierre Boulanger, amministratore delegato di
Citroën,presentò al Presidente della Repubblica Francese l’ultima nata della
firma del
Double Chevrons: la
2CV…
L’idea della 2CV nacque nell’ottobre del 1935, ad opera di
Pierre Boulanger che intuì il profilarsi di un mercato di massa per l’automobile.
André Lefevre, l’ingegnere meccanico e lo stilista italiano Flaminio Bertoni (che in una notte ne ha realizzato la linea) inventarono così la
TPV (
Toute Petite Voiture)
il nome
2CV apparirà solo nel
1948, una vettura senza paragoni,
pensata com’è per offrire il massimo di comfort e di abitabilità con il minimo di consumi.
In particolare, la vettura doveva avere queste caratteristiche:
*due posti a sedere,
*un consumo di tre litri di benzina ogni cento chilometri,
*portare 50 chili di patate o una damigiana di vino,
*una velocità massima di 60 km ora,
*percorrere strade accidentate,
*essere guidata da donne neopatentate e … portare sul retro un paniere d’uova senza romperle.
All'inizio del
1937 il primo prototipo vide la luce, e fu senza dubbio sconcertante,
come d’altronde sarà sempre la 2CV.Bisognerà attendere il dopoguerra, ed il Salone dell’ottobre 1948 perché la 2CV, tra lo stupore e le ironie della stampa, veda la luce.
Ma nel
1951 il tempo di consegna di una
2cv era già di un anno e mezzo!
Da allora ha attraversato la storia dell’automobile e la storia del costume, subendo ben poche metamorfosi tecniche ma divenendo, di volta in volta, segno dei tempi e delle situazioni.
Protagonista di film, di performances sportive e di viaggi, scelta come
simbolo di anticonformismo o di snobismo, rimarrà fino alla fine il prodotto tipico di quella “
razionalità cartesiana” che contraddistingue Citroën.
Più di dieci anni di studiBattezzata col nome in codice
TPV (
Toute Petite Voiture) deve offrire
il comfort di una vettura americana e una tenuta di strada eccezionale.
Dopo numerosi studi, alcuni stupefacenti, la vettura definitiva prende forma.
E’ in alluminio con bracci di sospensione in magnesio, possiede un solo
faro, il suo tergicristallo centrale è azionabile manualmente, e il suo
motore bicilindrico raffreddato ad acqua si accende solo con la manovella.
Ma scoppia la
seconda guerra mondiale e viene annullato il
Salone
dell’Automobile dell'ottobre 1939 nel quale doveva essere presentata.
Durante l’occupazione tedesca,
Pierre Boulanger continua a fare
lavorare i suoi ingegneri sulla
2CV malgrado le restrizioni di materie prime ed il divieto tedesco.
Tutto ricomincia lentamente in previsione del
dopoguerra quando mancheranno le automobili ed il carburante.
Se la piccola Citroën evolve in previsione di circostanze nuove, rimane comunque conforme allo spirito della “
TPV”.
Così, si abbandona il radiatore per il raffreddamento ad aria, i bracci
delle sospensioni e la carrozzeria non sono più in magnesio e in
alluminio ma in acciaio, fari e i tergicristalli diventano due e il
cambio offre il quarto rapporto.
E’ dunque dopo più di 10 anni di studi che
Citroën decide di presentare la sua
2CV e di produrla in grande serie.
2CV, una vettura universaleConcepita all’origine come una vettura minimalista, all’uso la 2CV si rivela essere una vettura polivalente.
Grazie al suo carattere rustico, si presta a qualsiasi tipo di utilizzo.
Destinata in origine agli automobilisti che devono spostarsi in un
ambito rurale, è anche molto richiesta in città dove piace il suo cambio e le sue dimensioni.
Diventa la vettura preferita dei giovani che apprezzano la sua
solidità, il suo comfort ma soprattutto il suo basso costo d’uso e di manutenzione.
Sia veicolo di turismo che veicolo commerciale grazie al sedile posteriore smontabile,
bisogna riconoscere che la
2CV serve a tutto.Nel
1973, è adattata per alcune gare create specialmente per lei:
il
2CV Cross. Previste inizialmente in Francia, le prove avranno luogo
nella maggiore parte dei paesi europei, tra cui l’Italia.
La 2CV è presente da più di
30 anni sui circuiti “tout terrain”.
Nessun altra vettura merita più di lei il titolo di vettura universale.
1948 – 1990, le evoluzioni della 2CVDurante la sua lunga carriera, la 2CV conosce numerosi cambiamenti ed
miglioramenti al fine di rispondere alle aspettative della sua clientela.
Il modello presentato al Salone di Parigi nell’ottobre
1948 è chiamata “
Type A”
ed è dotato di un motore di
375 cc.
A partire dal mese di
ottobre 1954, arriva una versione più potente
chiamata “
Type AZ” equipaggiata da un motore di
425 cc e di un cambio centrifugo.
Questi due modelli riceveranno successivamente due luci di stop posteriori e le frecce.
Dicembre 1956: una versione di lusso viene equipaggiata con finiture in
alluminio e con un ingrandimento della lunetta posteriore, viene
commercializzata con il nome “
AZL”.
Novembre 1959: dopo dieci anni di esistenza, la
2CV è infine
disponibile in un altro colore oltre al grigio: si tratta di un colore chiamato
“blu ghiacciaio”.
Simultaneamente, la 2CV perde le sue grandi ruote da
400 a 380.
Dicembre
1960: appaiono le cinque grosse nervature sul cofano che integra la targa e diventa smontabile.
Marzo 1961: la fabbricazione della Type A 375 cc viene interrotta.
Dicembre 1964: le porte anteriori non si aprono più controvento.
Aprile 1966: la 2CV Azam viene rimpiazzata dalla 2CV Export, con finiture ancora più lussuose.
Marzo 1970: presentazione della 2CV 4 (435 cc) e della 2CV 6 (602 cc),
la fabbricazione degli altri modelli s’interrompe.
Questi due modelli si distinguono per le luci posteriori provenienti dall’Ami 6.
Nel settembre 1974, i fari diventano rettangolari e non più rotondi.
Un anno dopo viene prodotta la
2CV Special, disponibile esclusivamente in giallo.
Nel
1981 la
2Cv Charleston viene prodotta in serie.
La
Charleston e la 2CV 6 Special sono gli ultimi due modelli commercializzati fino al 1990.
Tre 2cv de 1939
Salone dell’Automobile al Grand Palais, Parigi, 1948
Pierre Boulanger presenta la 2CV a Vincent Auriol, presidente della Repubblica
2cv (1948)
Catena di montaggio, Levallois, 1954
AZL
2CV AZLP, nuovo cofano, dicembre 1960
La 2cv AZAM (la 7ima merveille du monde) 2cv6
ami 6 del 1969 La dyane del 1967 Charleston |
|
Special