A metà degli anni Trenta,
l’auto popolare è ormai nell’aria.
Nel segreto più assoluto degli uffici di progettazione si lavora
sull’idea dì un veicolo leggero ed economico, un’auto diversa per
concezione e realizzazione, meno costosa delle vetture dell’epoca.
Presso Citroën, è Pierre Boulanger che riflette sul progetto di:
TPV (“
toute petite voiture”,
auto piccolissima). La marca sogna un veicolo
più economico possibile in termini di produzione, utilizzo e
manutenzione, e che possa essere venduto ad un prezzo che non tema
concorrenti. E con i requisiti minimi richiesti ad un’auto: quattro
posti, 50 km all’ora, 100 km con cinque litri, produzione e
manutenzione poco costose. Fiat ha appena lanciato la
500 Topolino.
Bisogna sbrigarsi!!!.
L’omologazione ufficiale presso il
Service des Mines avviene il 23
agosto 1939, e la vettura prende il nome di
2 CV A.
Ma pochi giornidopo, la dichiarazione di guerra del 3 settembre 1939 pone bruscamente
fine al progetto.
La
2 CV A viene nascosta, in particolare agli
invasori tedeschi che stavano mettendo a punto il loro veicolo popolare
(
il Maggiolino). È così ben nascosta che viene ritrovata solo per caso,
Nel 1968, in occasione di lavori presso il
centro collaudi Citroën a
La
Ferté Vidame.
Questa
2 CV non è però un prototipo, ma un modello di
serie. Dei
cento esemplari entrati in circolazione, quattro sono giunti
fino a noi e sono oggi conservati nella collezione Citroën.
Bisogna aspettare 10 anni e il
Salone dell’auto di Parigi del 1948perché Citroën presenti ufficialmente al pubblico la
2 CV.
Molte le ragioni di questa scelta: la guerra, la carenza di materie prime, ma
anche i macchinari ormai datati e le disposizioni del governo, che
impone ad ogni costruttore una categoria specifica di veicoli da
fabbricare.
Il
1948 è l’anno del vero calcio d’inizio della
2 CV:
nonostante i commenti ironici dei giornalisti, che dubitano delle sue
prestazioni e ridono delle finiture spartane e del colore grigio
uniforme, il grande pubblico del dopo guerra è talmente entusiasta di
questa piccola vettura che i tempi di consegna arrivano anche a 5 anni.
Nel
1951 esce la
2 CV furgone (
tipo AU)Nel
1956 arriva la
2 CV AZL,
versione lusso della 2CV, con ampio lunotto rettangolare e capote in
tessuto.
Nel
1966 esce la
2 CV AZAM,
una versione ancora migliorata della già lussuosa AZL. È il top della gamma.Nel
1970 la gamma si arricchisce della
2 CV4 e della
2 CV6, due modelli che superano i 100km/h. Sulla scia del successo vengono organizzati rally raid, come il famoso Parigi-Kabul.
Nel
1981 viene creata la Charleston, la più famosa delle “
vedette”, quella che tutti ricordano. Ma le normative di legge, le norme antinquinamento, i crash test e le altre disposizioni in materia di sicurezza hanno segnato la fine della
2 CV.
Nel febbraio del
Nel
1989 la catena di produzione francese della
2 CV si ferma e il
27 luglio 1990, alle
ore16,
l’ultima 2 CV della storia esce dallo stabilimento di Mangualde, in Portogallo.Perché la 2 CV?
Perché la 2 cv può fare tutto: attraversare campi arati senza
rovesciare il cesto pieno di uova sul sedile posteriore, restare
all’aperto la notte in pieno inverno, guadare un ruscello. Tutto…
tranne volare.Questo lo scenario: la 2 CV ha vissuto la sua vita, non
è più prodotta dal 1990, ma è ancora sorprendentemente attuale,
impressa nella memoria di ognuno di noi come emblema dell’auto
“essenziale”.